Linee Guida

per l’educazione alla protezione civile nelle ordinarie attività dell’AGESCI

 

1.a- Generalità

La Protezione Civile in Italia, sin dalla sua istituzionalizzazione, si è sempre occupata di quattro aspetti: analisi del territorio e previsione dei rischi, prevenzione dei rischi ipotizzati, soccorso a seguito di emergenze, interventi per il ripristino delle normali condizioni di vita.

Questi quattro ambiti (previsione, prevenzione, soccorso, ritorno alla normalità) possono riguardare  “in toto” l’impegno dell’Associazione, sia nella quotidiana azione educativa che al verificarsi di un’emergenza.

Infatti, senza grandi sforzi, ma semplicemente con una maggiore attenzione verso alcuni strumenti metodologici, è possibile sensibilizzare i numerosi associati dell’AGESCI (ed attraverso di loro anche i loro famigliari) alle tematiche della protezione civile, puntando particolarmente sull’acquisizione di una capacità di lettura del territorio che faccia emergere le criticità ed i rischi in esso presenti. Allo stesso modo, con un costante impegno, non sarà difficile far diventare proprie quelle attenzioni necessarie per prevenire i rischi ipotizzati. In caso d’emergenza, inoltre, la “scelta di servizio” farà generare spontaneamente la disponibilità a prestare la propria opera volontaria verso il prossimo colpito da calamità.

Resta inteso che l’obiettivo primario dell’AGESCI nel campo della Protezione Civile è  senza dubbio di carattere educativo e può essere così sintetizzato:

  • favorire la nascita e lo sviluppo di una vera e propria “cultura” dell’attenzione al rischio, della previsione e della prevenzione, sia nella vita quotidiana che nelle attività scout;
  • vivere ogni attività in una prospettiva di sicurezza;
  • fare educazione ambientale rapportandosi con la realtà del proprio L’educazione alla prevenzione costituisce il primo passo verso la consapevolezza dei rischi cui è sottoposto il territorio in cui viviamo, siano essi naturali o causati dall’intervento dell’uomo. Nel caso in cui si renda necessario prestare soccorso, l’intervento dell’Associazione costituisce il coronamento di un’opera di sensibilizzazione e preparazione che inizia dalle normali attività;
  • operare nel sociale secondo una corretta conoscenza della realtà con lo spirito di condivisione e di solidarietà umana, conseguenza della nostra scelta cristiana e politica espressa nel Patto

È dunque possibile rileggere il mondo della protezione civile in chiave educativa, facendo emergere attenzioni e “valori” utili ed interessanti per interagire con gli obiettivi del Progetto Educativo di Gruppo, opportunamente tradotto nelle Unità.  Non è pensabile che questo tema sia demandato solo a qualche Capo più “interessato”, ma è opportuno che se ne faccia carico l’intera Comunità Capi.

Come tutti gli altri temi educativi, anche la protezione civile passa attraverso una progressiva presa di coscienza da parte dei ragazzi e delle ragazze che vivono le tappe educative nelle Branche dell’Associazione.

Sono altresì importanti i compiti di promozione e coordinamento delle Zone sulle Comunità Capi, così come quelli di stimolo e supporto, anche tecnico, delle Regioni e del Nazionale attraverso le rispettive strutture associative.

Dalle esperienze maturate dall’AGESCI nel corso degli anni, è riemerso che la capacità di “essere preparati” coltivata attraverso le tecniche di scouting (vita all’aria aperta, manualità, osservazione, essenzialità, efficienza fisica, animazione e così via…) è il punto di partenza, insieme alla formazione permanente di ciascun Capo, per sviluppare una moderna coscienza di protezione civile.

E’ opportuno, quindi, che ogni Capo acquisisca una maggiore conoscenza delle ipotesi di rischio presenti nel proprio territorio ma anche di quelle presenti nelle attività scout e delle modalità di riduzione dello stesso, anche con l’ausilio degli strumenti forniti dal Settore Protezione Civile, pensando a come trasmettere poi tutto ciò ai ragazzi.

Per fare tutto ciò, ecco di seguito alcuni suggerimenti per gli Staff delle Unità.

 

1.b- Strumenti per la Branca L/C

Molte delle attività elencate trovano già normale spazio nei programmi di Branco/Cerchio. Nelle note che seguono si è cercato di riassumere alcuni suggerimenti finalizzati alla formazione, fin dall’età di Lupetto/Coccinella, di una maggiore educazione alla prevenzione ed una coscienza di protezione civile. Queste indicazioni ed “abitudini” vanno presentate con strumenti idonei, badando a non suscitare nei bambini la fobia del “rischio perenne”, della sciagura o della calamità.

L’obiettivo da raggiungere è “educare alla prevenzione”:

  • stimolando maggiore     interesse,      conoscenza,      attenzione     e    quindi    rispetto dell’ambiente circostante;
  • sviluppando il senso di disponibilità verso gli altri (Buona Azione) nelle diverse circostanze;
  • sviluppando nel bambino e nella bambino una mentalità di corretto comportamento in situazioni di

Un veicolo naturale per incuriosire ed accrescere l’interesse del Lupetto/Coccinella può essere quello di stimolarlo ad acquisire le specialità che più hanno attinenza con la protezione civile, privilegiando la specialità di scacciapericoli, nonché quelle di infermiere, montanaro, amico del mare, maestro del bosco, fotografo, guida, mani abili, … .

Si può, quindi, iniziare a programmare nel corso delle attività di Branco/Cerchio un quadro di esperienze che aiutino il bambino ad individuare progressivamente le possibili cause di:

  • incidenti domestici (causati da gas, luce, acqua, sostanze pericolose, …)
  • rischi esterni (scuola, ambiente di gioco, quartiere, …)
  • calamità naturali (terremoto, alluvione, frana, incendio, …)

aiutandosi nella spiegazione anche con osservazioni durante attività all’aperto.

Alla luce delle considerazioni precedenti, alcuni strumenti da poter utilizzare sono:

  • l’individuazione, nel proprio ambiente, dei possibili rischi, ricavandone un elenco da poter aggiornare continuamente su un cartellone affisso in tana/sede;
  • quali e quanti sono i giochi pericolosi tra bambini;
  • come ci si comporta nei confronti delle sostanze pericolose (tossiche, infiammabili, …);
  • nozioni di “pronto intervento”, da trasmettere avvalendosi di cartelloni o audiovisivi, contenenti indicazioni su: CHI chiamare in caso di emergenza, quali sono i NUMERI DI TELEFONO (Carabinieri, Vigili del Fuoco, Ospedale…), COME effettuare la chiamata (quali notizie fornire, in che ordine di importanza, …);
  • come ci si comporti nel caso di piccoli incidenti occorsi ad altri bambini (cosa no fare e cosa fare);
  • il racconto, in cui ambientare una o più situazioni di pericolo (allenare al riconoscimento di una situazione di rischio/prevenzione/comportamento da adottare), sottolineando anche come in situazioni di emergenza un corretto comportamento possa evitare i danni derivanti dal panico e da reazioni;
  • il gioco, per mettere alla prova l’attenzione del bambino e della bambina, l’autocontrollo e la capacità di seguire regole precise volte a tutelare la loro incolumità;
  • l’incontro con organi istituzionali e la visita a strutture permanenti di Protezione Civile (Pronto Soccorso, Vigili del fuoco…), nonché alle aree di Protezione Civile individuate in zona;
  • attività di conoscenza del proprio paese, del quartiere e della propria città;
  • il D.A. quale luogo privilegiato ove educare i bambini all’attenzione verso i più piccoli.

Su questi spunti è possibile senz’altro innestare molte attività la cui ricerca è lasciata, ovviamente, ai Capi anche in relazione al tipo di bambini e all’ambiente in cui vive il Branco/Cerchio.

 

1.c- Strumenti per la Branca E/G

Considerando che l’obiettivo primario è quello di instaurare negli E/G una coscienza di  protezione civile e una cultura di prevenzione dei rischi in tutti gli ambiti, le seguenti indicazioni non vogliono essere un elenco esaustivo, ma costituiscono spunti che possono essere seguiti nello svolgimento delle normali attività di Squadriglia e di Reparto.

La vita di Reparto, attraverso la Squadriglia, aiuta i ragazzi a divenire responsabili di se stessi e degli altri. Particolare attenzione si può fare durante le Imprese, sia di squadriglia sia di reparto, e le Missioni come strumenti in cui i ragazzi sono protagonisti attraverso gli incarichi e i posti d’azione.

Mete e impegni nel Sentiero dell’E/G sono utili per avvicinarlo alle attenzioni tipiche della protezione civile, proiettate già, per la Tappa della Competenza e per la Tappa della Responsabilità. in un’ottica di Servizio al Prossimo.

Anche le specialità individuali possono essere una valida occasione per osservare e capire le situazioni, adottare comportamenti volti alla prevenzione, sviluppare una serie di capacità per essere pronti e intervenire in caso di necessità nel quotidiano.

L’angolo di Squadriglia, sia in sede sia al campo, diventa un ottimo strumento per sensibilizzare alla prevenzione dei rischi. E’, infatti, attraverso la corretta conoscenza del territorio e dell’ambiente che ci circonda che possiamo valutare eventuali rischi e prevenire i pericoli.

Le attività di Reparto possono comprendere giochi o simulazioni di previsione/prevenzione/intervento che suscitino nei ragazzi l’attenzione all’analisi dei rischi nei vari ambienti in cui si trovano, non solo in ambito scout.

E’ opportuno che i campi e in generale le attività all’aperto prevedano, in fase di progettazione: il rilevamento dei rischi possibili, lo studio delle misure di prevenzione e la definizione delle regole d’intervento in caso di emergenza.

Le opportunità offerte da situazioni di emergenza vanno finalizzate in termini educativi alla conoscenza dell’ambiente, della sua evoluzione e dell’interazione causata dall’uomo, alla comprensione delle ipotesi di rischio individuale e collettivo, valorizzando anche la comprensione delle strutture ed enti preposti al soccorso e il modo di operare del sistema di Protezione Civile. Strumenti idonei per stimolare l’osservazione possono essere giochi, cartelloni da affiggere in sede, elenchi di nozioni o norme di pronto intervento e così via. E’ inoltre il caso di ricordare agli E/G che l’Associazione interviene in emergenza in ambito socio-assistenziale.

Possiamo individuare tre ambiti tecnici cui puntare, in particolare durante la progettazione della Specialità di Squadriglia “Pronto Intervento” e la definizione degli impegni per il Brevetto di Competenza “Soccorso”:

Logistica

Specialità interessate: elettricista, muratore, falegname, fa tutto, mastro dei giochi, infermiere, guida, pompiere, interprete, topografo, cuciniere, pioniere.

Attività che possono essere proposte:

  • tecniche e modalità di realizzazione dei servizi occorrenti per sistemazioni di emergenza
  • problemi e necessità quotidiane di una piccola comunità in sistemazione provvisoria (viveri, acqua, smaltimento rifiuti, ricoveri animali, assistenza sanitaria, segreteria, …), particolarmente utile per il campo estivo
  • montaggio tende (anche pesanti)
  • costruzione ricoveri di fortuna
  • installazione di cucina da campo con allacciamento gas (bombole) e messa in sicurezza dei fornelli
  • installazione impianti e tubazioni di emergenza
  • installazione in sede di prese elettriche di emergenza con protezione
  • organizzazione logistica di magazzini
  • scelta e sistemazione di terreni per campi ed accampamenti
  • cucine e smaltimento rifiuti
  • utilizzo di apparati radio

Primo Soccorso

Specialità interessate:  infermiere,  pompiere,  fa  tutto,  alpinista,  guida,  pioniere, ciclista, ….

Attività e nozioni che possono essere proposte:

  • nozioni di anatomia con particolare riguardo ad ossa ed articolazioni (fratture, lussazioni, distorsioni…)
  • prevenzione e cura dei piccoli incidenti che possono capitare tutti i giorni: emorragie, ustioni, congelamenti, soffocamento, ferite di varia natura,
  • Conoscenza di enti e associazioni di volontariato che si occupano del settore sanitario

Emergenza

Specialità interessate: pompiere, infermiere, nuotatore, alpinista, guida marina, fa tutto, elettricista,….

Attività che possono essere proposte:

  • Tecniche di pronto intervento per salvataggio in acqua e rianimazione, corso di salvataggio a nuoto I.N. o Centro Nautico scout
  • tecniche elementari di spegnimento incendi al chiuso (abitazioni, sede, …) e all’aperto (bosco, sottobosco, …), utilizzo di estintori e manichette, costruzioni di battifuoco (flabelli)
  • nozioni tecniche di salvataggio in montagna
  • conoscenza di enti e associazioni di volontariato che si occupano di soccorso

 

1.d- Strumenti per la Branca R/S

La Protezione Civile può essere un ambito privilegiato di servizio per la Branca R/S. Attraverso essa i Capi possono educare i ragazzi al “servizio”.

Gli ambiti già individuati per la Branca E/G (Logistica, Primo Soccorso, Emergenza) vanno completati ed affinati in un’ottica che privilegi l’attenzione alla “persona”.

E’ necessario, quindi, portare le Comunità R/S a valutare gli aspetti sociali e politici in senso lato connessi alle tematiche della protezione civile e dell’emergenza.

Devono, inoltre, essere ben chiare le fasi di previsione/prevenzione/intervento, con i relativi programmi e piani, nonché le leggi, le strutture istituzionali ed il ruolo del Volontariato.

In particolare per la Branca R/S possono svilupparsi dei percorsi di approfondimento legati a aspetti cardine del cammino delle Scolte e dei Rover quali quelli del Servizio ed alla Partenza. In questo quadro la Protezione Civile è un ambito per far sperimentare ai ragazzi esperienze di educazione all’ambiente e alla sua salvaguardia e rappresenta una modalità per rendere concreto il concetto di cittadinanza attiva.

In questa dimensione può assumere una ulteriore caratterizzazione il valore del servizio del prossimo come l’educazione all’ attenzione per gli altri, al bene comune e alla solidarietà, a scoprire la ricchezza della diversità nelle persone, a rendersi utili in qualunque momento ciò sia richiesto, mettendo a disposizione le proprie energie e capacità.

L’educazione al Servizio implica per ogni ragazza e ragazzo che vive la proposta del metodo scout un impegno gratuito e continuativo, in cui si impara a donare con competenza.

E  proprio  attraverso  la  capacità  di  educarsi  nel  quotidiano,  a  quel  patrimonio  di attenzione al prossimo, abilità manuale, capacità logistiche, adattamento, spirito critico,

osservazione e deduzione si possono ritrovare dei formidabili punti di contatto tra  il percorso educativo in Branca R/S e lo spirito di fondo della Protezione Civile.

In questo quadro la Protezione Civile è anche un ambito per far sperimentare ai ragazzi esperienze di educazione all’ambiente e alla sua salvaguardia e rappresenta una modalità per rendere concreto il concetto di cittadinanza attiva.

La Branca R/S ha all’interno del suo percorso una serie di strumenti metodologici che possono essere usati per sviluppare attenzioni a quello che è il mondo e lo spirito della protezione civile, quali ad esempio: il Capitolo, L’ Hike, La Route, utilizzabili pienamente in alcuni ambiti nei quali la Branca può essere certamente ed utilmente chiamata ad operare quali:

Previsione/Prevenzione/Protezione

  • analisi delle attività e degli eventuali rischi connessi
  • analisi del territorio nei suoi aspetti socioeconomico
  • analisi delle strutture locali
  • analisi dell’ambiente (anali dei rischi presenti, aspetti ecologici)

Emergenza

Servizio nei seguenti ambiti:

  • socio/assistenziale ed animazione
  • tecnico/logistico

In ogni caso l’intervento deve essere in linea con il presente documento e concordato con la Branca R/S del livello associativo competente.

Attività e nozioni che possono essere proposte:

  • “leggere” il proprio territorio con la lente della Protezione Civile utilizzando gli strumenti propri della Branca (route, hike, capitoli …)
  • stimolare ed avviare contatti con altre Associazioni di Volontariato interessate e con le strutture pubbliche
  • “prepararsi” in modo da mettere a disposizione degli altri, anche nel corso delle emergenze, ciò che si è imparato
  • ricostruire, anche utilizzando giochi di simulazione, situazioni di emergenza al fine di valutare i rischi connessi e la reazione dei ragazzi
  • partecipare ai cantieri di Branca sull’argomento
  • conoscere gli aspetti psicologici ed umani connessi ad una situazione di emergenza, avendo coscienza di inserirsi in un tessuto sociale preesistente, seppur lacerato
  • svolgere attività di prevenzione attraverso la divulgazione di consigli pratici al fine di fronteggiare i rischi e sensibilizzare alle situazioni di pericolo, anche attraverso la loro denuncia
  • organizzare uscite, challenge o altre specifiche attività di preparazione (cucina per comunità, prevenzione incendi boschivi, incontri con Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Croce Rossa, Gruppi di Protezione Civile…)
  • conoscere i Piani di Protezione Civile ed emergenza, nonché il “Protocollo Operativo” dell’AGESCI
  • promuovere e/o partecipare ad iniziative ed esercitazioni con altre componenti di Protezione Civile
  • curare il proprio equipaggiamento ed il suo utilizzo, al fine di assicurare la tutela della propria persona ed il suo impiego in una eventuale

Alcune delle attività indicate sono senza dubbio interesse della Zona, per cui è indispensabile prevedere un collegamento tra gli Incaricati di Zona R/S e del Settore Protezione Civile (oltre che con i Capi delle varie Comunità R/S della Zona). Sarebbe auspicabile un progetto di Zona in grado di sostenere le iniziative che esulino dallo specifico ambito del Gruppo scout.