UDIENZA SANTO PADRE CON IL SERVIZIO NAZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

Sabato 22 dicembre il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza il servizio nazionale di Protezione Civile. L’udienza si è tenuta nell’Aula Paolo VI alla presenza dei massimi vertici del Servizio Nazionale di Protezione Civile e dei rappresentanti delle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, dei Comuni, delle Organizzazioni di volontariato e delle Amministrazioni ed Enti che ne costituiscono parte integrante.
L’Agesci è stata presente con una rappresentanza di 30 volontari per confermare l’impegno promosso in questo ambito secondo lo stile e lo spirito che contraddistingue la nostra Associazione.
Prima dell’intervento di Papa Francesco vi sono stati alcuni momenti di condivisione di attività messe in atto dal sistema di protezione civile e di ascolto di testimonianze di interventi che sono stati effettuati in occasione di alcuni dei tragici eventi che hanno colpito negli ultimi anni il nostro Paese.
A salutare, a nome di tutti il Papa, è stato il Capo del Dipartimento di Protezione Civile dott. Angelo Borrelli a sua volta emozionato nel vedere la sala gremita.
Papa Francesco ha ringraziato tutti gli operatori, volontari e professionisti, per il loro servizio e si è rivolto a noi tutti lasciandoci alcuni importanti spunti di riflessione su quanto sia importante formare i cittadini ad adottare comportamenti che riducano i rischi per sé e per gli altri e su quanto, in particolare, sia importante sviluppare questa formazione nei bambini e i ragazzi che saranno poi i cittadini e i volontari di domani. Ai giovani, poi, il Papa ha rivolto l’invito ad amare e proteggere la natura per diffondere i valori della convivenza per fare in modo che dall’impegno quotidiano di ciascuno si possa vivere in un mondo più solidale e quindi più sicuro. Agli adulti il Papa ha ricordato che “la missione più importante è quella educativa”.
E’ con emozione che usciamo dall’Aula Paolo VI rafforzati dalle parole del Papa nella consapevolezza del ruolo di volontari ma anche nel ruolo di educatori che abbiamo nei confronti delle nuove generazioni.