Coronavirus – Senso civico

Cari Tutti,

stiamo vivendo un periodo complicato, inaspettato e disorientante, ma superabile con l’unità d’intenti e di azioni che deve caratterizzare una comunità nei momenti più difficili per guardare con convinzione e necessaria tranquillità al futuro.

Per questo, tutti, e ribadisco tutti, siamo chiamati a comportamenti responsabili come quelli che i nostri Presidenti, la Capo Guida, il Capo Scout e l’Assistente ecclesiastico generale, nel segno della responsabilità, ci hanno chiamato a mettere in atto facendo proprie le indicazioni che il Governo ha emanato con i recenti Decreti.

Vorrei ricordare che il Commissario all’emergenza Angelo Borrelli e il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro hanno stigmatizzato il comportamento superficiale e di conseguenza irresponsabile, di pochi che possono inficiare il lavoro di tanti e la salute di molti, specie di coloro che sono “fragili” per età e/o pregresse problematiche di salute.

Per questo motivo dobbiamo fare tutti insieme uno sforzo, e citando la lettera dei Presidenti “siamo chiamati nella lealtà e fedeltà (…) ad assumerci delle responsabilità che hanno un grosso impatto sociale ed associativo”.

Sento “rumors” riferiti alla volontà di alcuni gruppi di mettersi al servizio nella distribuzione pasti o attività analoghe. Inviterei tutti a riflettere e a far riflettere le vostre Regioni e Zone, soprattutto se queste iniziative coinvolgono i nostri esploratori e guide, i nostri rover e scolte che devono essere tutelati come tutti gli altri cittadini.

L’aver superato o no la maggiore età, poco incide sull’essere responsabili, anche legalmente, delle nostre azioni ma nessuna sanzione può sanare danni irreversibili: dobbiamo sempre valutare, per ogni nostra azione, le conseguenze possibili non solo su noi stessi, ma anche e soprattutto nei confronti delle altre persone.

Vorrei fare anche, inoltre, una precisazione relativa alle attività specifiche di protezione civile: ci sono alcune regioni come il Veneto che sono inserite negli elenchi regionali di PC e per questo motivo, già da qualche tempo i capi Agesci Veneto sono stati attivati. In questa situazione, però, i volontari PC Agesci svolgono esclusivamente i compiti che la nostra Associazione ha scelto, come indicato nel nostro Protocollo Operativo: in questo caso, un servizio di segreteria che è di supporto al personale qualificato per l’intervento in emergenza.

A livello nazionale non ci sono, al momento, attivazioni per Associazioni che non operino in ambito sanitario. Vi ricordo che siamo in contatto con il Comitato nazionale del volontariato di protezione civile (ex Consulta), e vi terremo informati di eventuali novità.

Vi chiedo inoltre di tenerci informati sulle realtà locali e regionali in merito ad eventuali attivazioni e sul tipo di attività richieste.

Se la richiesta delle Istituzioni è di evitare affollamenti, promiscuità e limitare i contatti multipli, su questo ci dobbiamo sforzare e dare una testimonianza concreta ai nostri ragazzi promuovendo azioni di informazione che possano essere utili per loro stessi e per le loro famiglie.

E grazie a tutti Noi per quello che sapremo fare.

Patrizia e la Pattuglia nazionale

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